In questo articolo riparo un Apple MacBook Air con schermo da 13″ del 2020, siglato A2337 e con processore M1.
Il MacBook Air in una prima fase iniziale, appena arrivato in laboratorio, prova ad avviarsi come al solito, appare per pochi istanti la mela.. ma poi si riavvia all’infinito rimanendo in uno stato chiamato boot-loop.
Successivamente, dopo un ripristino in DFU effettuato da noi e terminato in errore, il problema evidenziato cambia: il Mac è bloccato, appare un punto esclamativo a centro schermo e non è possibile effettuare nessuna altra operazione.
Come vedremo, la causa di questi comportamenti anomali è un guasto ai chip NAND del disco,
La riparazione del MacBook prevede quindi la sostituzione di 2 chip NAND che rappresentano il disco dati SSD ed un successivo ripristino del sistema operativo, in modalità DFU.
Ovviamente per i dati... purtroppo il cliente dovrà dirgli addio: non c’è verso di estrarli da chip danneggiati.
Le fasi di riparazione riportate in questo articolo possono applicarsi anche ad un eventuale upgrade di SSD a 1 TB che proponiamo sia su MacBook Air che Pro M1 del 2020, rispettivamente sui modelli A2337 e A2338.
L’intervento è esattamente lo stesso.
Ho già pubblicato altri articoli di riparazione per questo modello di MacBook, poiché è un modello molto diffuso nonché il primo con CPU ARM di Apple serie M.
Per Info & preventivi di riparazione sul vostro MacBook, contattatemi: Carlo 393.593.35.22 | assistenza@informaticanapoli.com

Indice
| Dispositivo | Modello | Problema | Soluzione | Costo |
|---|---|---|---|---|
| Apple MacBook Air M1 | A2337 2020 | Il MacBook Air M1 A2337 va in boot loop, appare la mela e poi si riavvia. Successivamente, dopo un reset in DFU, il MacBook mostra un punto esclamativo e rimane bloccato. Rilevato un guasto alla scheda logica con i chip NAND SSD in corto. | Riparazione della scheda logica, con sostituzione dei chip NAND SSD | Contattateci per un preventivo mediante: – Modulo contatti – Mail – WhatsApp – Telefono |
Problemi rilevati su Apple MacBook Air M1 A2337
Su questo MacBook Air M1 il cliente avvisa che improvvisamente ha iniziato a presentare fasi di boot loop, ossia uno stato in cui il MacBook prova ad effettuare un avvio, mostra la mela per qualche secondo, prova ad accendersi, ma poi non riesce e si riavvia: questo avviene all’infinito, senza possibilità di soluzione.
In effetti questo è lo stato in cui ci è arrivato in laboratorio.
Successivamente, abbiamo provato ad effettuare un ripristino in DFU ma è terminato con l’errore 21:
![Errore 21 DFU MacBook Air 13 M1. "Impossibile ripristinare il sistema sul dispositivo. Failed to restore device in recovery mode, libusbrestore error:21 [com.apple.MobileDevice.MobileRestore - 0x15 (21)]" Errore 21 DFU MacBook Air 13 M1. "Impossibile ripristinare il sistema sul dispositivo. Failed to restore device in recovery mode, libusbrestore error:21 [com.apple.MobileDevice.MobileRestore - 0x15 (21)]"](https://www.informaticanapoli.it/wp-content/uploads/2025/10/IMG_0395-1024x768.jpg)
Il messaggio preciso che abbiamo ricevuto recita testualmente: “Impossibile ripristinare il sistema sul dispositivo. Failed to restore device in recovery mode, libusbrestore error:21 [com.apple.MobileDevice.MobileRestore – 0x15 (21)]”
Questo errore, a quanto sembra, è legato a problemi di SSD; infatti consultando la pagina logi.wiki qui:
https://logi.wiki/index.php/DFU_Mode_Restore_(Macs)#DFU_error_codes_and_troubleshooting
otteniamo qualche indicazione sull’errore 21:
21 – … On macbooks with an M1 processor, this error also means problems with NAND chips such as:
- Failure of one or two NANDs.
- …
Dopo il tentativo di ripristino in DFU, il MacBook cambia completamente il suo comportamento: ora si accende, non è più in boot-loop ma mostra questa schermata:

Un bel punto interrogativo e la scritta: “support.apple.com/mac/restore” e da questo stato non esce in nessuna maniera!
A prescindere dagli indizi trovati, che portano ad un guasto ai chip SSD, dovrò effettuare un’attenta analisi della scheda logica.
Fasi apertura Apple MacBook Air M1 A2337
Per prima cosa, inizio a smontare il MacBook con l’intenzione di analizzarlo e scovare il guasto, come sempre armato di pazienza, strumenti e schemi elettrici e board view.
Questo modello può montare due logiche che dispongono di due differenti sigle: 820-02016 e 820-02899.
Le due logiche sono praticamente le stesse, cambiano piccole cose oltre alle caratteristiche tecniche (RAM, SSD): la versione di questa scheda è 820-02016, per cui sono disponibili schemi elettrici.

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Questo modello capita spesso in laboratorio poiché è molto diffuso ed è stato il primo a montare una CPU Apple serie M: sul sito troverete anche altre riparazioni di questo modello, per problemi differenti.
Di seguito alcune foto scattate durante le fasi di disassemblaggio di questo MacBook Air M1 A2337.

Lo scopo è quello di estrarre la scheda logica dalla scocca per effettuare un’analisi approfondita alla ricerca del guasto che ne impedisce l’accensione.


Attenzione a non rovinare flat e connettori durante l’apertura.




Finito il lavoro di estrazione della scheda madre dal case, procedo ad una prima fase di analisi usando microscopio, termocamera e tester.
Da una mia analisi sulla scheda logica non rilevo nessun problema particolare, nessun surriscaldamento.
Mi preparo quindi alla sostituzione dei due chip NAND difettosi: per i chip i ricambio, li recupero da schede identiche di risulta (donor board).
Ecco un primo piano della scheda del MacBook Air 13 A2337 con CPU M1:


Per i lavori di riparazione di scheda logica è essenziale avere uno schema di riferimento; in questo caso, per fortuna, sono disponibili.

Nella prossima foto indico i due chip NAND SSD siglati UN100 e UN000:


Sostituzione delle NAND SSD oppure upgrade del disco
Il lavoro qui presentato, ovviamente, è lo stesso per un eventuale upgrade del disco.
Di recente abbiamo effettuato upgrade SSD da 256GB ad 1TB sui modelli A2337 e A2338.
In questo caso specifico, andiamo a sostituire le due Nand, segnate con una X con un pennarello, con altri chip identici prelevati da schede di risulta oppure acquistati nuovi da fornitori esteri.
I chip che andremo a sostituire sono della stessa capacità e cioè 256GB: nel caso di upgrade, ovviamente, installerò chip Nand di capacità più elevata e cioè 2x512GB per upgrade a 1TB.
Ecco alcune foto che mostrano un confronto tra la scheda del cliente (in alto) e schede donor:


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I chip NAND su questa scheda sono due, ed entrambi sono siglati HN310BA2CAХ118 (due chip da 128GB l’uno).

Procedo quindi alla sostituzione, o meglio, allo spostamento di due chip usati e sani da una scheda di risulta alla scheda del cliente.
Primo step è quello di staccare (lift) i due chip sani dalla scheda origine: procedo quindi con flussante e aria calda e, per prima cosa, rimuovo la fastidiosa resina nera che è presente attorno ai chip.

Procedo a scaldare il chip e infine provo a sollevarlo con un attrezzo metallico sottile, infilandolo sotto al chip dove è ancora presente della resina nera.
Faccio molta attenzione dopo aver staccato i chip: poiché i chip vanno installati in genere nella stessa posizione degli originali, sono obbligato ad etichettarli, numerandoli con un pennarello.
Sia i chip che la scheda destinazione dovranno essere ripuliti completamente: la resina nera dovrà sparire completamente dai pad che dovranno risultare pulitissimi.

Fase successiva, dopo la pulizia è quella del reballing dei chip NAND sani: ecco una foto dei chip NAND sani appena reballati e pronti per essere installati sulla scheda destinazione:

Ora che ho i due chip di ricambio sani, rimuovo quelli difettosi dalla scheda destinazione, poi pulisco le zone di lavoro preparando la scheda affinchè possa ricevere i due nuovi chip.

Scheda ripulita e pronta per ricevere il nuovo disco SSD…

Utilizzo il prisma della stazione saldante per allineare perfettamente i due chip, poi effettuo una saldatura manuale: in questo caso preferisco lavorare manualmente poiché i chip sono piccoli e, usando la soffiante ad aria, riesco a controllare meglio il lavoro di fissaggio.

Chip NAND saldati! Ecco il risultato del lavoro con in evidenza i due chip appena installati:

Rimonto la scheda nel case e passo al prossimo step, cioè quello di effettuare un ripristino completo in modalità DFU.
Ripristino il MacBook Air A2337 M1 2020 in modalità DFU
Dopo aver completato la riparazione, non abbiamo ancora terminato.
Avviando il Mac, non si accenderà: questo perché i due nuovi chip dovranno essere ‘riconosciuti’ dal sistema di sicurezza T2 incluso, in questa versione di Mac, nella CPU M1.
Per terminare il lavoro occorre quindi un ripristino completo del firmware del Mac e, per questa procedura, il dispositivo va collegato con un cavo USB-C dati o Thunderbolt ad un altro Mac.
Per il ripristino si usa l’applicazione Apple Configurator 2 disponibile gratuitamente sull’App store di Apple.
Procediamo con il ripristino:

Su questo modello con CPU M1 il ripristino in DFU, se terminerà con successo, reinstallerà in automatico anche l’ultimo sistema operativo.

A differenza del tentativo effettuato ad inizio lavoro, sul Mac ancora da lavorare, la procedura qui sembra procedere senza problemi…

Sul MacBook destinazione, quello appena riparato, appare finalmente una bella mela…


Dopo alcuni minuti finalmente la procedura termina con la schermata di benvenuto del nuovo sistema operativo macOS Tahoe!

Risultato? Il MacBook Air A2337 M1 2020 si accende e funziona perfettamente
Il MacBook si è avviato e funziona perfettamente!

Il MacBook si accende, quindi credo di aver risolto il problema principale. Va controllato se il dispositivo termina il boot e se ci sono altri malfunzionamenti.
Il disco di sistema viene rilevato perfettamente come disco da 256 GB!

Tutto nella norma, quindi. In caso di upgrade disco a 1TB ovviamente qui sarà mostrata una capacità nettamente superiore..

Richiudo tutto per effettuare test più approfonditi…
Il MacBook Air A2337 2020 M1 del cliente sembra funzionare perfettamente per cui, dopo aver finito i test previsti nella nostra check-list, lo rispediamo al proprietario!
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